La Madre è una figura importante. Che sia vissuta in positivo o meno, la sua influenza ha radici talmente profonde, che non si può evitare di averci a che fare. La madre è alla radice di molti comportamenti emotivi che acquisiamo, come abitudini silenti che si stratificano nel corso della nostra esistenza. In particolare, non è difficile da capire, queste abitudini emotive si stratificano quando siamo piccoli e persistono fino a quando rimaniamo "piccoli" nei confronti della figura materna. A volte il passaggio adolescenziale e la crescita di corpo, di psiche, di relazioni autonomamente costruite, ci permettono di diventare "più grandi", più aderenti a quella che è la vera ed autentica natura emotiva che ci appartiene. Altre volte però, l'influenza emozionale della madre permane, insinuata ed intricata con il nostro carattere. L'influenza non è mai buona, nemmeno quando sembra, perché toglie la possibilità di essere autentiche, responsabili di sé e delle proprie scelte.
Ecco su che cosa mette le mani questo libro.
Ecco su che cosa si soffermano parole e pensieri che il libro cerca di catturare in modo utile, costruttivo, capace di dare corpo e vita ad un sussulto terapeutico.
Liberarsi dal cattivo rapporto che ci sembra di avere o che abbiamo davvero con la madre, parte innanzitutto dal liberarsi dall'influenza che lei è in grado di aver su di noi e dalla sensazione di essere ancora piccole al suo cospetto.
Naturalmente, le relazioni con la madre sono complesse e bonificarle non è semplice, soprattutto se madre e figlia non lo fanno insieme, ma è importante cercare di farlo, uscire dall'involucro emotivo di madre e figlia e riconoscersi anche come due donne che hanno un percorso emotivo importante e che debbono arrivare a quella bella meta che unisce all'amore il riconoscimento ed il rispetto. Sarebbe meraviglioso, lo so.
Proviamoci.
Un cordiale saluto
Francesca Pellegrini
